The following story is a work of fiction. It contains depictions of various sexual situations that are designed for ADULTS ONLY! If you are not at least 18 years of age, or are offended by depictions of sex and nudity DO NOT READ ANY FURTHER NOTA: Il seguente racconto è un'opera di finzione. Contiene situazioni di varia natura sessuale ed è quindi adatto ad un SOLO PUBBLICO ADULTO. Se hai meno di 18 anni, o se reputi questo materiale offensivo o contrario alla tua morale, NON LEGGERE OLTRE. QUESTO RACCONTO E' ADATTO AD UN PUBBLICO MAGGIORENNE E MATURO. E guai a voi se non fate parte di queste due categorie: Ms. Americana verrà informata personalmente da AvoV il Marchese, e la sua sarà una tremenda vendetta... ULTIMA COSA: questa storia è di proprietà di AvoV il Marchese (c) 2004. Può essere copiata e riprodotta, ma sempre con il consenso esplicito di AvoV il Marchese. E ora... buon divertimento! MS. AMERICANA: IL VALORE DI UNA SUPEREROINA - PARTE 1 I. Brenda Wade si trasforma in Ms. Americana. Brenda Wade si guardò allo specchio: davanti a lei vedeva una bella donna di 34 anni, i capelli lunghi e neri, gli occhi azzurri e la pelle chiara e lucente. Anche del suo corpo non c'era che dire: sodo, longilineo e robusto come quello di un'amazzone. Brenda lavorava come direttrice in diverse associazioni filantropiche e umanitarie, ed era la più ricca e famosa donna di Delta City. Una vera milionaria, infatti, che al suo servizio aveva decine di industrie e imprese, ereditate dal padre morto pochi anni prima in un attentato le cui cause erano ancora sconosciute. Ma essere una delle donne più ricche e facoltose d'America non le bastava. Oramai i maggiori stati del mondo non si basavano più sulla polizia per i problemi di ordine pubblico (dai teppisti al terrorismo), ma su ben più affidabili paladini della giustizia: supereroi e supereroine. Cosicché più passava il tempo, più a Brenda sembrava che il suo lavoro come capo di associazioni in difesa dei cittadini fosse sempre più inutile. In fondo lei non era l'eroina della città, ma solo una sua dipendente. Le alternative erano 2: o vendersi al crimine o diventare pure lei una supereroina. Lei aveva scelto la seconda. Brenda si allontanò dallo specchio, tolse un quadro dalla parete, aprì la cassaforte che si trovava nascosta ed estrasse un costume a due pezzi, con combinazioni di stelle bianche si sfondo blu e strisce bianche e rosse. C’era poi una maschera blu con stelle bianche, un paio di orecchini con due stelle rosse, un diadema d’oro e una cintura dorata con impressa nel mezzo una A. La cintura era ciò che conferiva alla mitica regina delle giustizia magici superpoteri. Un'altra notte di lavoro, per Ms. Americana. II. Ms. Americana da Erick Norris, Capo CIA distretto di Delta City. Ms. Americana si trovava di fronte a Erick Norris, Capo della Sezione CIA di Delta City. Avrebbe voluto strozzarlo: "Che vuoi che ti dica, Norris? Io sono stufa! Ho voglia di catturare qualche pezzo grosso, non solo e sempre teppistelli drogati!" "Pancho Gomez non è un teppistello drogato. Pacho Gomez è il più grande trafficante di droga che smerci con gli Stati Uniti. E' qui per vendere 3 quintali di eroina e portare alla perdizione migliaia di ragazzi indifesi. E' qui per vendere droga, i cui ricavati andranno a finanziare il terrorismo nel suo paese. Lo sai questo!" "Appunto, un teppistello drogato. Io ho voglia di battermi con gente del mio livello! A quando la mia prima azione in Afghanistan?" "Senti, so che è frustrante, per te... ma aspetta, aspetta solo ancora un po', e quando avrai una reputazione più accreditata..." "Reputazione... accreditata???" Brenda gonfiò il proprio petto, con i seni puntati contro Norris come due fucili le cui estremità erano i suoi capezzoli rigidi: "Io Sono Ms. Americana, La Più Grande Supereroina d’America, lo sai questo sì? Altro che reputazione... se non c'è un giorno in cui i giornali non parlino di me e delle mie imprese per combattere il Male in nome della Giustizia! La tua è invidia, Norris, vorresti essere un supereroe e invece..." "Benissimo, Ms. Americana, la nostra conversazione è giunta al termine. Pancho Gomez arriverà a Delta City, alle quattro di stanotte, questo è ciò che ci hanno detto i nostri informatori." Brenda, vedendo che non c'era più nulla da fare, cercò di fare buon viso a cattivo gioco: "informatori?" "Sì, una spia all'interno dell'organizzazione, una donna francese, di più non so dirti. Non avrai contatti con lei comunque. L'unica cosa che devi fare è metterti in postazione al luogo del loro arrivo, e beccarli con le mani nel sacco". Brenda si alzò ed uscì, senza dire una parola. Norris aspettò che la porta venisse chiusa, poi prese un telecomando, schiacciò un pulsante e sullo schermo di un megatelevisore all'angolo della stanza s'incominciò a vedere la conversazione appena avuta con Ms. Americana. La telecamera nascosta aveva inquadrato unicamente la nostra ambiziosa eroina, con frequenti zoommate sul suo seno stellato. Quant'era bello rivedersi l'arrogante e furente Ms. Americana rinchiusa in quel video. Norris mise le mani dentro i suoi pantaloni, tra le mutande. Sì, in effetti già più volte da certi ambienti governativi era venuta fuori la richiesta di usare questa superdonna dal costume a stelle e strisce in missioni in Medio Oriente, Afghanistan e Corea del Nord. Ma lui si era sempre fieramente opposto. Lasciare Delta City e l'intera nazione americana privata della sua più potente eroina? Mai! E poi, le tette di Ms. Americana erano davvero una cosa a cui non si poteva rinunciare... III. Ms. Americana in azione! Brenda Wade stava al molo di Saint Avov, dove Norris le aveva detto esservi lo scambio. Alcuni scagnozzi di Pancho Gomez avrebbero consegnato il carico di droga. Scoprire a chi lo vendevano sarebbe stato il suo compito. In questo modo avrebbe arrestato i criminali, e li avrebbe finalmente portati davanti alla giustizia. D'un tratto sentì un rumore di camion venire dal fondo, e da un motoscafo ancorato al molo si accese un lume. Ecco che i delinquenti si stavano incontrando. Dal motoscofo uscirono tre uomini, mentre dal camion posteggiato lì vicino si aprì uno sportellone. Ora c'erano già 7 persone tra i due mezzi. gli scagnozzi di Pancho erano 4, i criminali di cui avrebbe dovuto scoprire l'identità 3. Un lavoro facile, come al solito... Ms. Americana si spostò dal punto in cui stava guardando la scena e venne allo scoperto. Posizione fiera ed eretta, mani congiunte ai fianchi, espressione imperiosa: "C'è qualcosa che mi dice che voi furfanti stiate facendo qualcosa d'illegale. O sbaglio?" I sette si voltarono di scatto. Uno scagnozzo di Pancho le si avvicinò. Era alto 1 metro e 90 e probabilmente pesava più di 110 chili, 110 chili di puri muscoli. Ms. Americana, pur essendo alta 1 e 80 e pur avendo una formazione muscolare che le permetteva di raggiungere i 70 chili, pareva una nanetta di fronte a lui. Ma non sembrava che questo le facesse molta impressione. Guardò verso l'energumeno con aria di chi la sa lunga: "Però, devi pesare più dello stesso carico di droga... quando eri piccolo la mamma non aveva nascosto bene la marmellata eh? scommetto che è per questo che ora sei diventato un servo del crimine... beh, niente da dire contro la mamma, amico... certo però che se ti avesse dato qualche sculacciata in più..." L'energumeno diventò tutto rosso, e l'unico verso che emise fu un "UUUUAAAAAAAAAAAARRRRGGGGHHHH!!!!" poi si avventò sulla nostra coraggiosa eroina. L'energumeno fa per tirarle un pugno in faccia ma Ms. Americana ha i riflessi pronti, abbassa di scatto la testa e con uno scatto felino gli tira un calcione in mezzo alle cosce. L'energumeno si piega in due, la nostra eroina gli tira una ginocchiata sulla fronte, poi un altro calcione in mezzo alle cosce, poi, un pugno a mano tesa sulla gola. L'energumeno è andato. Ms. Americana guarda davanti a sé. I sei uomini la guardano in maniera feroce e stupita allo stesso tempo. Poi dal motoscafo esce Pancho Gomez: "E così tu saresti Ms. Americana. Bene, ho sempre desiderato di conoscerti." "Il piacere è tutto mio." "Vedes, Ms. Americana. Las superheroinas como te noi abbiamo un modo todo particular de trattarlas... Forsa Chiquitos! Matatela!" I suoi tre scagnozzi si avventarono sulla nostra eroina a massa, come se fosse un pezzo di carne lasciato lì per tre rottweiler. Il primo da davanti, gli altri due uno per lato. Per i primi due non fu un grosso problema sbarazzarsene. Tutte e due provarono a tirale un pugno, ognuno dalla sua parte. A Brenda bastò abbassare la testa, e quei due imbecilli si fecero un occhio nero a vicenda. Ma col primo è più difficile: mentre Brenda ha ancora la testa abbassata per la mossa precedente, lo scagnozzo gliela prende tra le mani tenendogliela abbassata e avvicinandogliela violentemente sotto il proprio ventre: "Forsa, Ms. Americana, succhiami il cazzo!" Gli altri due scagnozzi, ripresosi, si avventano contro l'eroina dal costume a stelle e strisce, uno prendendole le braccia e tenendogliele salde dietro la schiena, l'atro mettendosi a cavalcioni sopra il suo corpo tenendoglielo schiacciato, e obbligando la nostra eroina ad inginocchiarsi. Brenda è ora davvero furibonda, frustrata da quella posizione di sottomissione totale. Il primo scagnozzo, che le tiene saldamente la testa incollata ai proprio pantaloni, si slaccia fuori la cerniera e si tira fuori l'uccello: "Suchiame il cazzo, troia americana, suchiamelo!" Brenda prende in bocca il suo membro, ma solo per piantargli un morso tale da farlo urlare di dolore: "UUUUUUUUUUUUAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHH!!!!!" Gli altri due nella confusione mollano la presa, mossa sbagliata, Ms. Americana si rialza in posizione da combattimento, fa una spaccata aerea e tira un calcio in gola a tutti e due. La sua magica cintura le conferisce la forza necessaria per fare queste ed altre acrobazie straordinarie, ed in effetti è stato spesso grazie alla sua cintura dorata se si è potuta (quasi) sempre togliere dagli impicci. Ora tutti gli scagnozzi di Pancho Gomez sono fuori uso. Norris sarà contento. "Visto, Panzo? non credere che sia facile battere Ms. Americana!" Pancho Gomez batte le mani: "Brava eroina americana, brava... muchos complimientes a ti... pero vedes, tus amigos americanos que hanno comperato da me la droga... eh, eh, eh, sono fuggiti..." Brenda si gira a destra e a sinistra. E' vero dannazione, sono scappati: "Non m'importa. Ora sei in mio potere, Panzo! E mi dirai tutto ciò che voglio sapere” Intanto da dietro la nostra eroina gloriosa eroina arriva, silenziosa, una donna dai capelli lunghi e rossi, e dagli occhi azzurri. Una bella donna, dai tratti femminei e delicati. Brenda non la può vedere, essendo girata verso Pancho Gomez: "Vedi, Ms. Americana, non credere che anche io sia facile da battere... se credi che basta così poco per avermi..." La donna è oramai a venti centimetri da Brenda, e la sua mano destra stringe una siringa dall'ago lungo e affilato. "Credo proprio che basti così poco invece, caro il mio Panzo..." "A-ehm, Ms. Americana, io non mio chiamo Panzo, ma Pancho!" La donna prende la mira: il culetto di Ms. Americana, foderato dal costume a strisce bianche e rosse, è un tenero e ghiotto bersaglio. "Panzo, invece... tu per me sarai sempre uno stupido e "loco" PanzOOOOOOOOHHH!" COLPO ANDATO A CENTRO La donna preme lo stantuffo, e il contenuto liquido della siringa fuoriesce dall'ago, oltrepassando la striscia rossa del costume di Brenda, e la sua pelle chiara e profumata. Appena a contatto con la carne, il liquido fa effetto. Brenda Wade geme per pochi attimi, senza avere neppure il tempo per girarsi. Poi si accascia all'indietro, sostenuta prontamente dalla donna, che esclama: "Très Bien!" La misteriosa donna mette poi una mano nel costume stellato della sventurata eroina, e le tira fuori il seno sinistro, tastandoglielo con forza e mostrandolo a Gomez. Sorride soddisfatta, e con un forte accento francese incomincia a sfottere la nostra bella addormentata: "Vere tette americane queste, ah? "Fantastico, querida, fantastico. Ci è cascata proprio come un salame, eh, eh, eh..." "Già, è stato più semplice del previsto... ma non dobbiamo sottovalutare queste noiose supereroine stellate... Sarà meglio legarla per benino, ah? "Certo, mi querida, certo... Karl, pensaci tu..." L'energumeno, che intanto si è ripreso, va verso la nostra povera eroina, e fa per prenderla. Dai suoi occhi si capisce chiaramente che i pensieri che ha in mente per Ms. Americana non sono precisamente quelli di un onorato cavaliere. Ma la donna francese lo blocca: "Alt! Sia chiaro, non voglio che tu le torca un singolo capello... o una singola stelletta di quel suo ridicolo costumino... ci serve integra, chiaro?" "Claro, claro..." dice Karl, deluso. Pancho Gomez intanto se la ride: "Eh eh eh... Più ci penso e più mi pento di aver sprecato così tanto della mia vita a vendere quella merda di droga... vendere supereroine americane è molto più redditizio... eh eh eh..." "Très bien!" dice la misteriosa donna francese. Intanto Karl prende la Regina della Giustizia e se la sistema su di una spalla. Brenda Wade giace su di lui, addormentata e del tutto impotente. La sua testa incoronata dal glorioso diadema sbatte involontaria sulla schiena di Karl ogni volta che questi fa un passo. Poi il diadema cade. Riuscirà Ms. Americana a salvarsi? Lo saprete nella prossima puntata! Commenti e suggerimenti sono i benvenuti.